04 aprile 2009

The Annapurna Experience


Tashi Delek!!

È tantissimo che non vi dedico un po’ di tempo, che non vi aggiorno e che non vi racconto di Paola in Nepal, ma sono tornata a Kathmandu solo pochi giorni fa. Io sto bene, benissimo. Finalmente trovo il tempo necessario per scrivervi, per raccontarvi la spettacolare avventura tra le maestose Montagne: “The Annapurna Experience”. Io e il Preto abbiamo impiegato 18 giorni, 80 ore di trekking per percorrere i 220km del circuito dell’Annapurna!!!! E abbiamo attraversato il passo più alto al mondo: il passo del Thorung-La 5416m!!!!

Wow!! E’ stata un’esperienza/avventura indimenticabile, emozionante, faticosa, a volte faticosissima a causa del freddo tagliente, delle ripide salite, dei percorsi poco agibili e della parziale mancanza di ossigeno ad alta quota. La nostra “gita” è cominciata a Bhulbhulè (880m) e da questo piccolo villaggio abbiamo cominciato a salire camminando in media 4/5 ore al giorno. Ogni mattina sveglia ore 6.30, colazione e partenza.
“The Annapurna Experience Team”: Madhu, la nostra guida, un ragazzo di 26 anni molto sveglio, con un buon inglese. Ram, il nostro portatore, un simpaticissimo nepalese sempre sorridente, senza il quale la nostra avventura non sarebbe stata possibile! E poi Preto e Paola, i trekker. ;-)!
Per i primi 10 giorni siamo sempre saliti, da 880m dovevamo raggiungere i 5416m. Durante questo trekking abbiamo attraversato tantissimi villaggi, dormito in rifugi, visto paesaggi mozzafiato!! Fino ai 3800m la vegetazione era molto fitta, foreste di abeti e tanto splendido verde, che spiccava sullo sfondo del cielo blu e delle vette innevate dell’Himalaya! Oltre i 3800m la roccia, il deserto, colori irreali, luce luminosa, laghi color turchese, cascate. Oltre i 4500m terreno lunare, cieli di un colore blu mozzafiato, ghiacciai possenti, sassi, cascate, freddo. Oltre i 5000m, il Paradiso!! Impossibile descrivere l’emozionante bellezza del Nulla!! Non dimenticherò mai, per tutta la mia vita il decimo giorno di trekking, ovvero il nostro “Big Monday” – un lunedì da leoni! Quella mattina ci siamo alzati alle 3, era infatti arrivato il grande giorno, il giorno che aspettavamo da tempo, il giorno della grande sfida: l’attraversamento del passo più alto al mondo, il passo del Thorung-la 5416m.
La notte passata a Thorung Phedi (4450m), prima di affrontare l’attraversamento del passo, è stata per me la più difficile di tutto il trekking, la camera non era ovviamente riscaldata e il mio corpo, dentro il sacco a pelo, non riusciva ad abituarsi al freddo glaciale che lo stava avvolgendo. Era freddissimo! Inoltre la parziale mancanza di ossigeno mi ha reso il sonno ancora più difficile. Siamo partiti alle 4, buio assoluto, freddo tagliente e notte cristallina. Siamo partiti da 4450m e saremmo dovuti salire di circa 1000m. Sono servite ben 5 ore per raggiungere il passo! Era impossibile fare passi ampi, non solo a causa del ripido e impegnativo sentiero in salita, ma perché nell’aria c’era pochissimo ossigeno. Respirare era diventato difficile come camminare. Avanzavamo talmente lentamente che sembrava di essere sempre fermi; grazie a 2 giorni di acclimatizzazione fatti precedentemente, non abbiamo fortunatamente accusato il mal di montagna.
Abbiamo camminato sul tetto del mondo!!! Le maestose vette innevate erano lì vicino a noi! Le potevamo toccare con un dito!! Mi sono sciolta in un pianto inarrestabile davanti al sole che sorgeva dietro a quei massicci bianchi, indescrivibilmente grandi, enormi, mozzafiato!!! L’alba ha trasformato quella notte buia e gelida in uno degli scenari più spettacolari che io abbia mai visto in tutta la mia vita! La bellezza di quelle maestose montagne glassate, la luce quasi abbagliante del giorno che nasceva mi hanno tolto il fiato….in tutti i sensi ;-). E lì, davanti a quel dipinto perfetto improvvisamente non sentivo più il freddo, non sentivo più la stanchezza e la fatica, NO!! In quel momento ero talmente abbagliata da quello spettacolo, che il resto non contava nulla. Senza parole! Quando, dopo diverse ore, abbiamo finalmente raggiunto il passo del Thorung-La (5416m), ero già abbastanza stanca, ma dovevamo per forza scendere, il villaggio più vicino era Muktinath, a 3800m!!!! C’erano quindi ancora tanti kilometri in discesa prima di potersi finalmente rilassare!
Credetemi, attraversare il passo del Thorung-La è stata una conquista personale, un’esperienza assolutamente indimenticabile, una vittoria, un’emozione fortissima; ora posso davvero dire di aver toccato il cielo con un dito!!
Non ci siamo fermati troppo a lungo sul passo a causa del freddo e del vento tagliente, ma soprattutto perché avevamo ancora tantissima strada prima di arrivare a destinazione. La discesa è stata allucinante e interminabile, abbiamo infatti impiegato altre 6 ore per scendere di circa 1600m!!! e la stanchezza si faceva sentire. Quando dall’alto ho visto giù lontano nella valle il villaggio di Muktinath, la nostra destinazione, credevo fosse un’allucinazione. Ero stremata, stanca, verso la fine non avevo più il controllo delle mie gambe che ormai camminavano da sole. Arrivati a Muktinath dopo ben 11 ore di cammino in salita e in discesa siamo crollati dalla stanchezza. Questo è stato in assoluto il giorno più faticoso della mia vita: non ho messo a dura prova solo il mio fisico, ma anche e soprattutto la mia capacità di controllarmi, di adattarmi anche alle situazioni più impegnative, più dure, di resistere e stringere i denti anche quando il mio fisico ormai non rispondeva più ai comandi. Questa giornata la ricorderò per sempre come una vittoria, un record personale, il mio Sogno!!!
Durante gli otto giorni successivi al Thorung-La, siamo sempre scesi, ci siamo quindi lasciati alle spalle quei paesaggi rocciosi e desertici che caratterizzavano l’alta quota e mi sono sentita un po’ più vicina alla civiltà. Vi ricordo che per i primi 10 giorni non abbiamo mai visto macchine, non esistono infatti strade percorribili da auto, muli e cavalli sono l’unico mezzo di trasporto, non abbiamo mai fatto una doccia calda, abbiamo sempre dormito in camere-frigorifero, sempre e solo mangiato riso. A Muktinath invece abbiamo visto qualche jeep e scendendo questa scena è diventata sempre più comune. Le prime volte mi sembrava davvero strano che quel silenzio, che ci aveva accompagnato per i primi dieci giorni, potesse essere disturbato da un rombo di una jeep. Mi ero talmente abituata ad un mondo senza macchine che ora mi sembrava strano vederne e sentirne alcune.
Abbiamo impiegato 8 giorni per scendere fino a Nayapull (1000m) dove, dopo 18 avventurosi giorni nelle zone più remote del Nepal, si è conclusa la nostra indimenticabile gita “The Annapurna Experience”. A Nayapull abbiamo preso un autobus locale per raggiungere Pokhara, dove ci saremmo fermati una notte prima di ripartire per Kathmandu. Salire su un autobus è stato stranissimo, non erano le mie gambe a portarmi da qualche parte, ma un autobus!!
Non sono mai stata a Las Vegas, ma la sensazione di stupore che ho provato io a Pokhara, dopo quasi 3 settimane passate in mezzo al Nulla, deve essere probabilmente la stessa che proverei camminando lungo i grandi viali di Las Vegas: ristoranti, insegne luminose, cafè, pub, telefono, internet, macchine, moto, cibo di tutti i tipi e in albergo addirittura biancheria pulita e acqua calda!! Che lusso! Abbiamo concluso la nostra avventura a cena, insieme a 4 ragazzi australiani che avevamo conosciuto durante il trekking e che con grande piacere, abbiamo incontrato casualmente a Pokhara.
Siamo tornati a Kathmandu il pomeriggio del giorno seguente, dopo un viaggio in autobus allucinante e lunghissimo. A Kathmandu ci siamo finalmente sbarazzati dei nostri vestiti da trekking ormai poco profumati e poco puliti e dopo una doccia, ci siamo rilassati sul balcone in maglietta e pantaloni leggeri, parlando e ripensando ancora increduli all’avventura indimenticabile appena terminata.

Presto vi invierò qualche foto dell’Annapurna Experience, così anche voi potrete toccare il cielo con un dito! ;-)

Un abbraccio grande come l’Himalaya!
Paola trekker ;-)

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