22 gennaio 2009

Aggiornamenti da Paola on the road.

Prossima Avventura "Missione Yak": trekking di una settimana nella zona nord-orientale del Nepal, nel Sagarmatha National Park ovvero la regione dell’Everest.

Sabato mattina (24/01) SI PARTE!!! Yuppie Yeahh!!
Volo interno Kathmandu – Lukla (30 minuti)

Lukla (2800m) è raggiungibile solamente in aereo o con 4 giorni di trekking da Jiri a 143 Km da Kathmandu.

Lukla è il villaggio da dove partono tutte le spedizioni per il campo base dell’Everest.

Ovviamente non arriveremo al campo base a 5545m, ma abbiamo intenzione di arrivare a Tangboche (villaggio Sherpa) a 3840m dove vedremo l’Everest!!!. Il trekking sarà impegnativo sia per quanto riguarda la difficoltà del percorso che per le rigide temperature durante la notte…ma che Adrenalina!!

Sono felicissima di tornare sulle Montagne, non vedo infatti l’ora di poter di nuovo camminare ore ed ore tra valli, piccoli villaggi, templi, fiori, fiumi, campi di riso e colori, dove il concetto di velocità e di tempo è assolutamente inesistente e tutto ruota attorno all’essenzialità. Back to the roots.

Ci sentiamo dopo la mia Avventura Everest!

Paola trekker

18 gennaio 2009

Namaste satiharù!!

Vi scrivo negli ultimi dieci minuti di elettricità disponibile. Da oggi il black-out totale comincerà alle 20 e durerà ben 16 ore!!! Ebbene sì, anche le azioni più banali qua devono essere calcolate. Se voglio un toast a colazione, mi devo alzare prima delle 8, altrimenti il tostapane non funziona. Se voglio fare una doccia calda, o meglio tiepida devo prima informarmi sugli orari di black-out, altrimenti l’acqua sarebbe gelida! In ufficio, se non c’è elettricità non funziona internet e quindi anche in questo caso devo informarmi sugli orari del black-out perché dovete sapere, che nella zona dove vivo io gli orari di black-out sono diversi da quelli della zona dove c’è l’ufficio! Prima o poi sarò costretta a prendere appunti, visto che a volte faccio talmente tanta confusione con tutti questi orari che alla fine non riesco a combinare nulla! Quando esco di casa, controllo sempre in borsa se c’è tutto: portafoglio, chiavi, agenda e TORCIA!!!



Oggi ho cominciato il corso di nepalese; la mia prima lezione di un’ora mi è piaciuta; la mia insegnate Urmila è molto simpatica e parla molto bene l’inglese.

Qualche parola ed espressione nepalesi le ho già imparate alla casa-famiglia, ma vorrei comunque imparare un po’ di più per poter poi comunicare meglio con i bimbi ed i miei colleghi, e anche per capire di più la loro cultura, la lingua in fondo non è altro che uno specchio di essa. Pensate che la lingua nepalese prevede parole come DIDI (sorella maggiore) e BAHINI (sorella minore), BAI (fratello minore), DAI (fratello maggiore) e questi appellativi sostituisco molto spesso il nome proprio! Io per i bimbi sono DIDI e a volte mi chiamano così, per il direttore sono BAHINI e lui per me è DAI e mi piace molto quando i nomi propri vengono sostituiti da queste parole mentre si parla, perché ciò mi fa sentire davvero ancora più vicina a loro…una sorella maggiore o minore appunto!



Ieri sera siamo andati al cinema (Diego ti ho pensato!) a vedere Gaijini,un film indiano. Scene di azione si alternano ad improvvise scene super kitsch tutte colorate, la protagonista si muove a scatti insieme ad un gruppo di ballerini che non fa altro che imitare i movimenti delle spalle, della testa e delle mani della super star. Qualche bella risata ce la siamo fatta, ma siamo poi sgattaiolate via dopo il primo tempo che era durato un ora e mezza!!!!! A seguire, cena da “Gigi”, un ristorantino tipico locale. Io ed Elena preferiamo “Gigi” (il troione) ai numerosi ristoranti sparsi nelle zone più turistiche. Da “Gigi” ci sentiamo sempre come a casa. Il suo vero nome è Baradai, un’ometto basso e un po’ tarchiato, che saluta sempre con un bel sorriso e stringe sempre vigorosamente la mano, viene al tavolo a fare due chiacchere e ha sempre qualcosa di divertente da raccontare! Da Baradai si spende poco, con 60 rupie (60centesimi) si mangia bene e si esce a pancia piena! Poca spesa, tanta resa!



Sono molti i bambini di strada, non solo nella zona di Pashupatinath dove c’è la casa-famiglia, ma in tutta Kathmandu. Qualche giorno fa, mentre andavo al lavoro con Elena ed un collega nepalese, ci siamo accorti che alcuni bambini sull’altro lato della strada, stavano tirando colla e uno di loro aveva di colpo cominciato a muovere il corpo come se fosse stata una crisi epilettica. Che scena cruda! Una lama affilata che penetra nella carne. Non sapevo cosa fare, abbiamo cercato di convincerli a venire con noi alla scuola, per avere una doccia, vestiti puliti e cibo, ma è stato difficilissimo avvicinarli, erano estremamente diffidenti; uno di loro, quello più vicino a noi sarebbe anche venuto, ma le parole minacciose del suo amichetto, probabilmente il leader del gruppo, sono riuscite a farlo indietreggiare scappando via.

Kathmandu è anche questo: bambini che tirano colla, lebbrosi, mendicanti, donne che chiedono l’elemosina, angoli di immondizia ovunque che a volte viene bruciata. Odore irrespirabile, odore tossico. Molti girano con la mascherina.

Un gran casino insomma, per non parlare poi del traffico, del rumore costante dei clacson e dello smog. Il traffico di Roma, a confronto potrebbe essere definito ordinato e tranquillo e ciò è tutto un dire!!



Sono le 21.12 ed è tardissimo!!! Dovete sapere che la giornata dei nepalesi comincia prestissimo. Si svegliano verso le 4/5, pranzano alle 11.30/12, cenano verso le 18/18.30 e alle 21/22 vanno a dormire. E tutta la giornata ruota intorno a questi orari e io mi ci sono abituata…..unica differenza: io non mi sveglio alle 5!!! la sera non faccio mai tardi, anche perché la strada per casa mia spesso è molto buia a causa del black-out.



Domani è sabato e per loro è la nostra domenica, perciò non si lavora. Io ed Elena andiamo su in montagna a farci una bella camminata. Non vedo l’ora!! Queste montagne hanno un fascino incredibile, ti stregano! Ti rapiscono! Stiamo già pensando di farci un’altra settimana di trekking a fine mese nella zona dell’Everest.



Nella valle di Kathmandu durante il giorno il clima è molto piacevole e si sta anche in maglietta, la mattina presto e la sera invece il freddo si fa sentire, bisogna coprirsi bene. Io in camera non ho il riscaldamento e si sente! Caspita se si sente!! Soprattutto quando mi sveglio la mattina e quando faccio la doccia!! Brrrrrrr!!



Per il momento dal Nepal questo è tutto. Passo e chiudo.



Peri betonlà satiharù!

Paola Didi

11 gennaio 2009

STUPEFACENTE NEPAL!!!

Sono tornata ieri (9 gennaio 2009) da un trekking nelle zona dell’Annapurna.

La nostra avventura è cominciata a Pokhara, seconda città per grandezza del Nepal, dove abbiamo festeggiato capodanno.

“Cenone” da “The Student” un piccolissimo ristorante un po’ nascosto, dove abbiamo brindato con birra Everest.

Pokara dista circa 200 km da Kathmandu e in autobus abbiamo impiegato circa 6/7 ore!!!

A mezzanotte a nanna perché il giorno dopo sarebbe cominciato il nostro meraviglioso trekking.

Siamo partiti alla mattina presto in taxi da Pokhara, dopo un ora e mezza siamo arrivati a Naya Pull, zaino in spalla, senza sherpa e inoltre senza guida, decisione presa all’unisono per rendere l’avventura ancora più Avventura, siamo partiti, abbiamo lasciato i rumori e gli odori della città per immergerci in una Natura sorprendente.

I° giorno

Naya Pull (900m) – Ulleri (2050m). Pit-stop a Thikadunga (1577m)

durata: 6 ore.

Siamo partiti motivati e carichi, in tutti i sensi ;-) e ci siamo addentrati tra le montagne; abbiamo attraversato diversi paesini molto pittoreschi, dove il tempo si è davvero fermato e l’intera giornata viene scandita dai ritmi lenti e rilassati del duro lavoro nei campi, tra un aratro tirato da due buoi, il rumore della pentola a pressione proveniente dalle case e il suono dei campanelli dei muli carichi di grandi sacchi di riso e spezie.

Il percorso è stato abbastanza impegnativo, soprattutto la seconda parte Thikadunga-Ulleri: 2 ore e mezza di scalini in salita. WoW!

È stata abbastanza dura, ma l’emozione una volta arrivati alla meta e il nostro abbraccio collettivo hanno reso le 6 ore di trekking un’esperienza assolutamente indimenticabile!!

Da Ulleri si poteva scorgere una vetta innevata dell’Annapurna. Che emozione!!

Ci siamo fermati in un rifugio, cenato prestissimo, alle 20.30 eravamo già dentro il sacco a pelo, stanchi!

2° giorno

Ulleri (2050m)- Ghorepani (2855m). Durata: 5 ore. Poon Hill (3210m).

Il trekking è stato tosto: scalini di sasso sistemati disordinatamente si alternavano a tratti ripidi e poco agibili.

Durante il percorso il tempo è sempre stato molto bello.

Io ero in maglietta, ma l’aria era fresca. Arrivati a Ghorepani la temperatura si è abbassata.

A Ghorepani non c’è elettricità e nessuna guest house ha il riscaldamento (in Nepal in nessuna casa c’è il riscaldamento).

Nelle guest house durante il trekking, c’è solo una sorta di stufa ricavata da un barile nella sala da pranzo, nelle camere un freddo incredibile!

Siamo andati a letto verso le 20 perché ci saremmo dovuti alzare molto presto per vedere l’alba a Poon Hill.

Sveglia ore 5.15. Driinnnn!!!

Ancora assonnati, tremanti dal freddo e avvolti in uno scialle di buio, abbiamo cominciato a salire; le nostre torce frontali ci hanno aiutati a trovare la retta via per assistere ad uno spettacolo mozzafiato.

L’oretta di trekking per arrivare su Poon Hill a 3210m è stata per me una sorta di pellegrinaggio verso un luogo di culto. Solo un’ora mi separava da quello che avevo sempre fantasticato essere il Momento, il Mio Momento in Nepal: l’Himalaya!!!!! E che “botta”!!

Il buio totale ha cominciato a cambiare forma molto lentamente.

La linea rosso/arancio/giallo dell’orizzonte ha cominciato a delinearsi e un po’ alla volta una palla rosso fuoco è trionfalmente apparsa davanti agli occhi degli spettatori increduli. La luce ha illuminato e scoperto gradualmente quello che ci circondava!

E qui paola-senza-parole! E anche ora ho grosse difficoltà a trovare le parole giuste, perché forse semplicemente non ci sono! Come faccio a descrivere il mio Momento? Come faccio a spiegarvi che le vette innevate dell’Himalaya, illuminate da quella luce dorata, si presentavano davanti a me come la concretizzazione di un Sogno??!! Stupefacente Nepal!

A malincuore ho lasciato il Mio Momento e sono tornata felice alla guest house dove abbiamo fatto colazione e poi di nuovo zaino in spalla.

III° giorno

Ghorepani (2855m)-Tatopani (1180m). Durata: 7 ore.

La discesa è stata molto impegnativa e lunga. Siamo finalmente arrivati a Tatopani stremati.

Durante il trekking abbiamo attraversato altri piccoli villaggi, e a poco a poco si vedevano le vette dell’Himalaya scomparire dietro alle larghe valli. A letto prestissimo dopo una divertentissima serata passati con i compagni di viaggio.

IV° giorno

RELAX!!!

Tatopani in nepalese significa acqua calda e qui c’è infatti una sorgente di acqua sulfurea ricca di zolfo.

Ci sono due piccole piscine dove è possibile rilassarsi nell’acqua calda e ci siamo quindi concessi questo lusso.

Abbiamo lasciato Tatopani nel primo pomeriggio e siamo arrivati a Beni dopo circa 2 ore di taxi, da Beni siamo tornati a Pokara dopo una 5 ore di autobus. “Paura e delirio sull’autobus più pazzo del mondo”.

Il viaggio è stato allucinante, la strada con buche che facevano sobbalzare l’intero bus, buio, sorpassi troppo azzardati, rumore di clacson, tutta la strada a curve su strapiombo che fortunatamente il buio non ci permetteva di vedere. Survived!

V° giorno

Pokhara-Kathmandu 6 ore di autobus.

Arrivati a Kathmandu io ho finalmente traslocato nella mia nuova casina. Sono davvero felice di aver trovato questo tetto.

Kathmandu la sento sempre più vicina, la mattina, quando esco di casa incontro il mio vicino sulle scale e ci diamo il buongiorno, poi scendo in strada per andare a prendere un mezzo per arrivare alla casa-famiglia e mi guardo intorno: la città si sta svegliano, c’è chi va e chi viene e io faccio parte di quella massa in movimento e mi sento bene.

Kathmandu è un po’ caotica, sporca e inquinata, ma ha un fascino del tutto particolare che mi piace.

A Kathmandu non c’è elettricità tutto il giorno, ma solo in certe fasce orarie e inoltre le ore di totale black-out sono circa 7/8 al giorno!! Camminando per la città è costante il rumore dei generatori.

Il giorno successivo al mio arrivo, sono tornata dai bimbi che mi hanno accolto con urla “hello Paola Miss!!” salti, abbracci e tanti baci. Che emozione!!

Il Nepal e la sua splendida gente mi stanno emozionando sempre più; la semplicità, la cordialità, la dignità, la religiosità e la dolcezza di questo popolo mi regalano ogni giorno un motivo in più per sorridere.

Sono molto felice di poter condividere questo mio pezzo di Nepal con Elisa, Gus ed Elena, che si sono rivelati ottimi compagni di viaggio anche nei momenti più faticosi e duri…Ne avranno da raccontare al loro ritorno!

STUPEFACENTE NEPAL!

Rispetto!

Paola